Nuovo termine di emissione per le cessioni intraUE : la fattura dovra' essere emessa entro il 15 del mese successivo a quello di effettuazione. La registrazione dovra' avvenire entro tale nuovo termine, con riferimento al mese di competenza.
Si allinea quindi la normativa a quella gia' prevista per le fatture differite "interne", per le quali il cedente, che ha emesso DDT per le varie cessioni effettuate nell'arco di un mese solare, pu0' certificare le operazioni attraverso l'emissione di una sola fattura che puo' essere emessa anche entro il 15 del mese successivo, purche', in fase di registrazione nella contabilita', ne tenga conto ai fini della liquidazione dell'IVA del mese in cui le cessioni sono avvenute.
Per il cessionario acquirente che riceve il doc.to intraUE c'e' l'obbligo della c.d. integrazione con l'IVA applicabile e della successiva doppia registrazione della fattura integrata : 1) nel registro degli Acquisti, entro il termine generale per l'esercizio della detrazione dell'imposta (dichiarazione IVA relativa al secondo anno successivo) e 2) nel registro delle Vendite (o Fatture Emesse), entro il 15 del mese successivo a quello di riferimento.
Le modifiche sono contenute nella Legge di Stabilita' 2013 e valgono dal nuovo anno.

Con la pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale del DM 24.12.2012, che ha individuato gli elementi di capacita' contributiva, il c.d. "nuovo Redditometro" ha acquisito la sua piana operativita' come strumento accertativo.
L'accertamento basato sul "Redditometro" ha la particolarita' di fondarsi sulla sussistenza di elementi e circostanze di fatto certi, che fanno desumere una capacita' di spesa correlata a esborsi di somme di denaro e a spese di gestione da confrontare con il reddito imponibile dichiarato.
L'ultimo elemento che mancava per il suo avvio era la circolare dell'Agenzia delle Entrate che ha dettato, in particolare, le istruzioni da seguire per selezionare i contribuenti da sottoporre a controllo.
Nel nuovo Redditometro sara' pero' comunque possibile fornire la prova contraria da parte del contribuente, prova che potra' essere fondata, oltre che sulla presenza di "redditi esenti o soggetti a ritenuta alla fonte a titolo d'imposta", anche sulla base del fatto che "il relativo finanziamento e' avvenuto con redditi diversi da quelli posseduti nello stesso periodo d'imposta ..., comunque, legalmente esclusi dalla formazione della base imponibile".
L'orientamento dell'Agenzia delle Entrate e quello giurisprudenziale prevalente, che avevano adottato un'interpretazione ampia del dettato normativo precedente, ne risultano pienamente recepiti.

Il 22 gennaio scorso il presidente del Consiglio, Mario Monti, ha firmato il DPCM con il quale e' stata prevista la possibilita', ai lavoratori dipendenti, di vedersi applicare l'imposta sostituiva del 10% sui premi di produttivita' aziendali.
Il decreto, composto da 3 articoli, presenta una sostanziale novita' rispetto alle versioni precedenti, caratterizzata dall'incremento da Euro 30.000 a Euro 40.000 lordi del limite massimo di reddito (percepito nel 2012) per beneficiare della detassazione agevolata.
Resta immutato invece il valore massimo del premio oggetto della detassazione, fissato in Euro 2.500 per ciascun dipendente.
Pur essendo ormai giunti alla sesta "edizione" dell'iniziativa, che parti' ricordiamo dal 2008, le misure contenute nel DPCM restano, per l'anno 2013, ancora in forma sperimentale.

Il termine entro il quale gli operatori finanziari, che hanno emesso la carta di credito, di debito o prepagata, sono tenuti a comunicare all'Anagrafe tributaria i dati delle operazioni rilevanti ai fini Iva, di importo non inferiore a 3.600 euro, effettuate nel periodo dal 6 luglio 2011 al 31 dicembre 2011, in cui l'acquirente e' un consumatore finale che ha pagato tramite Pos, scade il prossimo 31 gennaio 2013, termine cosi' prorogato con provvedimento Nr 2012/143439.
Una precedente proroga era stata concessa in base ad un analogo provvedimento, datato 13 aprile 2012, per effetto del quale l'originaria scadenza per la comunicazione del 30 aprile era stata spostata al 15 ottobre.

Buone nuove da BCE e da Davos : la ripresa puo' dirsi vicina.
E' Mario Draghi a farsi portavoce di questa buona notizia, e il governatore sembra essere ormai certo, tanto da ribadirlo in questi giorni da Davos, che dalla seconda meta' del 2013 si potra' sperare in un miglioramento delle condizioni economiche nel nostro paese e in tutta la zona Euro.
La ricetta proposta e' di continuare sulla via delle riforme, tagliare i costi superflui della macchina governativa, alleggerire la pressione fiscale e gestire meglio gli investimenti per le infrastrutture.
Alla base di tale ripresa annunciata sono stati posti i risultati dei sacrifici e delle riforme gia' richiesti ai cittadini dell'Unione, e la Banca Centrale Europea si vuole candidare come garante della sua riuscita, svolgendo un ruolo di vigilanza sulle banche nazionali e di supporto ai singoli governi, nell'ottica di una rete europea di controlli e di un sistema di vigilanza sovranazionale.
Parole d'ordine : riforme strutturali, competitivita', export, mercato del lavoro e crescita.