Notizie Aggiornamenti e Novità
06/03/2014
Farmacisti alla cassa, con nuovo importo contributi e soprattutto nuove scadenze.
L'importo relativo alla c.d. prima emissione, che ammonta in caso di versamento c.d. intero a Euro 4.442,00 (pari a Euro 4.398 per la Previdenza, Euro 29 per la Assistenza e Euro 15 per la Maternita'), dovra' essere regolato nelle consuete 3 rate, con date di scadenza differenti rispetto allo scorso anno.
Per il 2014, quindi, i contributi verranno pagati il 31 marzo, il 3 Giugno e il 31 Luglio, con rate di pari importo di Euro 1.481 circa.
Non cambiera', nonostante l'apertura al sistema dei cc.dd. versamenti unitari con mod.F24, decisa con DM del 10.01.2014, la modalita' di pagamento : si continuera' con il consueto sistema del M.A.V.
E' stato proprio l'ENPAF, l'ente di previdenza dei Farmacisti, ad informare che, poiche' il pagamento a mezzo F24 prevedeva la stipula di una convenzione con l'Agenzia delle Entrate, per il momento rimane di fatto escluso l'accesso alla compensazione per i suoi assistiti.
05/03/2014
Nuovo decreto a firma Ministro dell'Ambiente per esentare dagli obblighi Sistri le cc.dd. Microattivita'.
Da Lunedi' 3 Marzo 2014, data di partenza della fase 2, e' stato infatti stabilito che imprese ed enti con meno di 10 dipendenti non avranno l'obbligo di iscrizione al sistema e di pagamento del relativo contributo, restando invece validi gli obblighi di tenuta dei registri di carico e scarico e dei formulari di identificazione.
In attesa di riportare commenti piu' approfonditi sul nuovo decreto, ricordiamo brevemente che, a seguito della conversione in legge del DL 150 2013, c.d. Milleproroghe, e' stata confermata al 3.03.2014 la partenza della fase 2, che interessa i cc.dd. "produttori iniziali di rifiuti pericolosi", con spostamento al 31.12.2014 del c.d. "regime binario", che obblighera' sia alle scritture cartacee sia a quelle eletroniche, e con rinvio alla fine dell'anno dell'entrata in vigore del regime sanzionatorio. Ci sara' inoltre da attendere altri 15gg dalla data di entrata in vigore del decreto perche' siano disponibili sul portale dedicato le procedure per prima iscrizione, modifica anagrafica, pagamento, richiesta di conguaglio o risoluzione di criticita' relative ai produttori inziali per i quali non si applica l'esenzione introdotta.
04/03/2014
Notizie complesse e a volte contrastanti arrivano da piu' parti sulla situazione italiana nel 2013 e piu' in generale sullo scenario della crisi.
Lo spunto di riflessione proviene dall'analisi dell'Istituto nazionale di statistica relativa ai dati dell'anno appena concluso. Partendo dal PIL, Prodotto Interno Lordo, si conferma la preannunciata contrazione, che e' stata pari all'1,9%, vale a dire al di sotto del risultato del 2000.
Nel rapporto Deficit/PIL raggiungiamo la misura del 3%, a fronte di un avanzo primario (differenza fra spesa pubblica ed entrate tributarie e extra-tributarie, esclusi gli interessi a servizio del debito) che scende dal 2,5% al 2,2% e di un debito pubblico accumulato che tocca il livello record del 132,6% del PIL, con un aumento di 5,6 punti percentuali rispetto al 2012. Sul fronte della domanda, quella per consumi finali nazionali subisce la flessione del 2,2%, mentre quella per investimenti fissi lordi del 4,7%. La spesa complessiva, scesa a 114,3 miliardi, registra un calo di 3,6 miliardi, con la spesa per consumi delle famiglie a -2,6%, quella per prodotti alimentari a -3,1%, quella per l'abbigliamento a -5,2% e quella per il settore sanita' a -5,7%.
Sul fronte import-export, se le esportazioni di beni e servizi registrano un aumento dello 0,1%, le importazioni incassano una diminuzione del 2,8%. Di segno opposto i dati sulle retribuzioni lorde pro capite, che aumentano dell'1,4% (settore agricolo +2,6%, industria +2%, costruzioni +1,8% e servizi +0,9%), con una diminuzione pero' dello 0,7% dei redditi da lavoro dipendente.
Per non parlare della c.d. pressione fiscale, che risulterebbe essere diminuita dello 0,2%, assestandosi al 43,8%. C'e' da sottolineare, pero', che le entrate totali della PA sono diminuite dello 0,3% e che si e' registrato, come era logico attendersi, un calo del gettito IVA-IMU-Accise con conseguente diminuzione dell'entrate da imposte indirette di circa il 2,6%. Aumentano, invece, dello 0,6% le entrate da imposte dirette.
Se poi ci si sposta dai dati dell'ISTAT a quelli dei tribunali e delle camere di commercio, si continua ad assistere alla chiusura delle aziende per motivi legati al c.d. credit crunch, come sottolineato da un'indagine Cerved che ha liquidato il 2013 come uno dei piu' duri del periodo di crisi. Liquidazioni volontarie, fallimenti e procedure non fallimentari hanno lasciato sul campo ben 111.000 aziende, con un aumento del 7,3% rispetto al 2012.
I concordati preventivi sono aumentati del 103%, mentre i fallimenti del 12%, con un'accelerazione nell'ultimo trimestre 2013, toccando tutti i settori produttivi e non risparmiando neanche quelli che avevano dato segnali di una timida ma graduale ripresa. Anche per le altre procedure concorsuali si e' dovuto registrare il risultato record dell'aumento del 53,8%, giungendo ad un numero di circa 3.000, e per le liquidazioni volontarie, che da sole hanno provocato la cessazione dell'attivita' per ben 94.000 aziende, si registra un +5,6%.
Giungono, per fortuna e sperando siano forieri di buone notizie, auspici positivi dal presidente della BCE, Mario Draghi, che, all'audizione al Parlamento dell'Unione, afferma che il peggio sia alle nostre spalle e che, nonostante i perduranti rischi e la forte disoccupazione, la ripresa possa essere piu' vicina. Nei vari paesi sono in corso di attuazione come misure di assestamento quelle riforme strutturali relative al bilanciamento dei conti pubblici nazionali che non pochi problemi stanno causando ai cittadini, ragion per cui il risultato finale non puo' ancora dirsi raggiunto, ma i segnali vanno interpretati come positivi, nonostante la bassa occupazione perdurante e l'aumento della disoccupazione (che ha raggiunto il 12,9% a Gennaio 2014).
Per concludere, pero', non si puo' tralasciare il punto di vista FMI che, attraverso le parole di Christine Lagarde sottolinea come l'inflazione ai minimi storici dell'area Euro svolga un effetto deprimente sulla ripresa e che i problemi siano tuttora rappresentati da una parte dagli alti livelli di debiti nazionali e dell'altra dalla frammentazione finanziaria dell'Eurozona.
03/03/2014
Visto che ci aspetta ancora un mese di sanatoria, riteniamo utile fare un sintetico punto della situazione sulla materia, a seguito dei rimpalli a cui abbiamo assistito la scorsa settimana sul tema.
Una premessa sulla narrazione di quanto e' accaduto e' d'obbligo.
La Legge di stabilita' 2014 ha previsto la possibilita' di definizione, entro il 28.02.2014, senza pagamento degli interessi, per le cartelle consegnate all'Agente della Riscossione fino alla data del 31.10.2013, con previsione della sospensione della riscossione fino al 15.03.2014.
L'iniziativa non ha il riscontro desiderato, visto che la finalita' principale sottostante e' quella di fare "cassa" : l'appeal della presente edizione della sanatoria, infatti, e' attenuato dal fatto che le somme, sia a titolo di interessi di mora sia a titolo di ritardata iscrizione a ruolo, hanno una incidenza spesso irrisoria, a fronte di un pagamento che andra' effettuato in tempi brevi, neanche 60gg di calendario, e in un'unica soluzione. E il fatto che risultino esclusi i contributi INPS e INAIL e le somme dovute a seguito di condanna della Corte dei Conti, per non parlare del fatto che molti debiti, anche non tributari (es. multe stradali, bolli autovetture, etc), non seguono la strada della cartella esattoriale ma quella della ingiunzione di pagamento. Per questo motivo iniziano a circolare ipotesi di proroga, che si articolano da un maxi allungamento al 31.12.2014 ad un mini restyling, che pero' apra le porte ai debiti da ingiunzione fiscale e ad un possibile pagamento rateizzato. Quest'ultimo, va detto, e' stato visto fin dall'inizio da parte dello studio come poco praticabile, vista il trattamento deteriore che sarebbe stato riservato a quanti avessero nel frattempo gia' aderito.
Comunque, la proposta piu' verosimile, anche se comunque non rispondente ad una logica risolutiva compiuta, era quella che aveva trovato spazio nell'ormai tristemente noto e nominato Decreto Salva Roma bis (DL 151 2013), e avrebbe previsto :
1) proroga dei termini al 31.03.2014, con allungamento della sospensione della riscossione al 15.04.2014 e
2) estensione ai debiti derivanti dalle ingiunzioni fiscali.
La proposta, inserita in un decreto legge emanato il 31.12.2013 e sotto scadenza di conversione al 28.02.2014, era datata 21.02.2014, comodi comodi 7 giorni, di cui solo 5 lavorativi, prima della scadenza della sanatoria, ma e' durata, non per sua colpa, meno di una settimana : in data 26.02.2014 il Governo ha addirittura ritirato il decreto, a seguito di ostruzioni manifestate nell'aula parlamentare che avrebbe dovuto votare per la conversione in legge.
Mancano meno di 48 ore alla scadenza della sanatoria e la proroga, quindi, sembra sfumare, poiche' i tempi si sono fatti veramente troppo stretti.
Ciononostante il Governo preannuncia sin dal 26.02.2014 la presentazione di un nuovo decreto che contenga, oltre alle norme sugli Enti Locali (e a quelle per "salvare" Roma) anche lo spostamento al 31.03.2014 del pagamento agevolato delle cartelle.
Il resto e' cronaca della convulsa giornata di Venerdi' 28, con i contribuenti che, a meno di 8 ore dalla fine della giornata, ma con gli sportelli di Equitalia e con molti uffici postali gia' chiusi, riescono ad apprendere, con non pochi dubbi e perplessita', che la proroga e' stata concessa tra le ore 16 e le ore 18, a seconda dei canali di informazione utilizzati, e senza comunque un testo scritto da poter citare : ha fatto "fede" la conferenza stampa della Presidenza del Consiglio dei Ministri in cui se ne e' parlato, insieme ad altri provvedimenti e disposizioni.
E' ora ufficiale che :
a) la scadenza e' fissata a Lunedi' 31.03.2014
b) la sospensione della riscossione e' spostata al 15.04.2014 e
c) nessuna apertura e' stata effettuata ne' alla rateizzazione, del resto poco sostenibile, ne' ai debiti da ingiunzioni fiscali. Occorrera' ora capire se verra' mantenuto al 30.06.2014 il termine entro il quale era fatto obbligo all'agente della riscossione di trasmettere, agli enti interessati, l'elenco degli aderenti alla sanatoria e dei relativi codici tributo sanati, che avrebbe posto la parola fine alla vicenda, o se tale termine sara' a sua volta spostato in avanti di un mese o poco piu'.
Si trattera' di leggere il nuovo decreto, che contiene, come i suoi predesessori (il 151 2013 era infatti un "bis"), anche le norme sul riordino della finanza degli enti locali.
02/03/2014
Iniziamo ad accennare sul tema tributi locali e IUC, l'imposta unica comunale, il nuovo tributo uno e trino che sta gia' tormentando i sogni di contribuenti e amministratori, locali e non.
Ricordiamo che le tre componenti sono costituite da
1) IMU, per la componente immobiliare
2) TARI, per la componente rifiuti e
3) TASI, per la componente dei cc.dd. servizi indivisibili.
Riguardo a quest'ultima rilevanti sono le novita' che derivano dal decreto appena varato dal CDM e riguardano piu' aspetti. E' stata infatti risolta la questione dell'aliquota massima che i Comuni potranno fissare : si tratta dell'8 per mille, purche' venga destinato il relativo gettito per alimentare quel sistema di detrazioni che consenta di produrre lo stesso risultato degli sgravi IMU prima casa e che e' frutto dell'accordo Governo-ANCI che nelle ultime settimane e' stato finalmente trovato.
La novita' reale e' invece rappresentata dal sistema delle esenzioni che interessera' i terreni agricoli e gli edifici concordatari della Chiesa Cattolica.
Ancora tutto da definire, e speriamo per il meglio, e' l'aspetto che riguarda la questione scadenze di pagamento per TASI e TARI. Con un passo indietro rispetto alla Legge di Stabilita', il decreto chiude alla possibilita' di pagamento a mezzo di servizi elettronici interbancari e postali, lasciando come uniche vie alternative il mod.F24 e il bollettino di ccp.
Per quel che riguarda la fissazione di date e numero di rate, e' venuta meno la possibilita' di scadenze TASI-TARI non allineate, mentre sopravvivono le norme relative da un lato al numero minimo delle rate, pari a 2, e dall'altro alla possibilita' di chiudere la partita, da parte del contribuente, con un unico pagamento al 16 Giugno di ciascun anno.
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