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Notizie Aggiornamenti e Novità


Notizia 24/03/2014

Novita' per il Bonus mobili


Novita' per coloro che intendono ususfruire del "Bonus mobili", ovvero della detrazione fiscale pari al 50% per l'acquisto di mobili o elettrodomestici di classe A+ (A solo per i forni). La Legge di stabilita' 2014, nel prorogare tale opportunita' per tutto il 2014, aveva introdotto la previsione che la stessa fosse legata al livello di spesa per il recupero edilizio (vedi Ns Notiziario Nr 2/2014). Quindi:
- l'agevolazione spettava per le spese sostenute dal 06.06.2013 e fino al 31.12.2014 e
- su un ammontare massimo non superiore ad euro 10.000;
- questa spesa per i mobili da portare in detrazione non poteva essere superiore all'importo sostenuto per i lavori di ristrutturazione.
Il decreto legge sull'emergenza casa, approvato dal Consiglio dei Ministri lo scorso 12 marzo, ha eliminato tale ultimo vincolo e pertanto l'unico limite che va rispettato per la detrazione di queste spese e' quello dei 10.000 euro.





Notizia 23/03/2014

Cedolare secca: riduzione al 10 percento


L'approvazione del c.d. "Decreto Casa" ha introdotto importanti agevolazioni relative alla cedolare secca sugli affitti a canone cordato.
In particolare viene previsto la riduzione dell'aliquota sostitutiva (relativa ad IRPEF, addizionali comunali e regionali, imposta di bollo e imposta di registro) dal 15 al 10 per cento.
La nuova percentuale si applichera' a tutti i canoni percepiti dal 2014 al 2017 senza alcun bisogno di adempimento.




Notizia 22/03/2014

Sanatoria ruoli: ancora un altro rinvio?


Possibile ulteriore proroga per la c.d. rottamazione delle cartelle esattoriali. Ricordiamo che si tratta di un'opportunita' prevista dalla Legge di stabilita' 2014 che aveva fissato originariamente come giorno di scadenza il 28.02.2014. A questa ha poi fatto seguito un intervento legislativo proprio dell'ultimo minuto per slittare la scadenza al 31.03.2014 (vedi Ns News del 3.03.2014). Ora la Commissione Bilancio del Senato sta lavorando ad un'ulteriore proroga per la sanatoria delle cartelle esattoriali.
Secondo la Nota di Equitalia dello scorso 7 marzo l'istituto ha riscosso non poco successo: i contribuenti che hanno deciso di aderire allo stesso sono quasi 100mila per una cifra di cartelle "sanate" che si avvicina a 400 milioni di euro. E' un risultato di tutto rispetto se si pensa che l'agevolazione riguarda solo lo stralcio di interessi di mora e di ritardata iscrizione, i quali di solito non rappresentano l'importo piu' elevato della cartella. Va inoltre tenuto conto che non viene data possibilita' al contribuente di rateizzare quanto dovuto, ma il versamento deve avvenire in un'unica soluzione.
Forse sulla scia dei risultati positivi ottenuti finora si sta lavorando ad una ulteriore proroga che prevede lo slittamento della scadenza al 30 aprile o addirittura al 31 maggio 2014. Si spera che in questo caso tutto verra' deciso quanto prima e non nelle ultime ore prima della scadenza (vedi Ns News del 28.02.2014).





Notizia 21/03/2014

Jobs act al via


E' stato pubblicato il 21.03.2014 sulla Gazzetta Ufficiale il decreto legge n. 34/2014 contenente le novita' presentate dal nuovo Consiglio dei Ministri in materia di lavoro durante la conferenza del 12.03.03.2014 (la c.d. "Svolta buona", vedi Ns News del 13.03.2014). Il decreto costituisce uno dei provvedimenti con il quale il Governo ha iniziato l'opera di recepimento del "Jobs Act" renziano in veri e propri atti di legge (vedi ns News del 10.03.2014). Lo stesso contiene "disposizioni urgenti per il rilancio dell'occupazione e per la semplificazione degli adempimenti a carico delle imprese", cioe' tutte le misure riguardanti i contratti a termine, l'apprendistato e il DURC.
In particolare per i contratti a termine nulla e' cambiato rispetto a quanto annunciato nei giorni scorsi e cioe':
- l'eliminazione della causalita' ovvero la possibilita' di stipulare contratti "acausali", senza specificazione delle ragioni giustificative (che possono essere di carattere tecnico, produttivo, organizzativo o sostitutivo);
- l'aumento della durata di tali contratti, che passa da 12 a 36 mesi, comprensivi di proroghe;
- la possibilita' di prorogare gli stessi fino ad un massimo di 8 volte (mentre prima era possibile solo una volta), a condizione che si riferisca alla stessa attivita' lavorativa che ha permesso la stipulazione del contratto la prima volta;
- l'eliminazione della pausa di 10 e 20 giorni (a seconda che il contratto aveva durata inferiore o superiore i 6 mesi) tra la sottoscrizione di un contratto e l'altro;
- l'introduzione di un tetto massimo, pari al 20% dell'organico complessivo, al numero totale di rapporti a temine che possono essere stipulati da uno stesso datore di lavoro. Per le realta' imprenditoriali piu' piccole e' invece previsto di poter stipulare un solo contratto a termine se l'azienda ha fino a 5 dipendenti, oppure avere due dipendenti a termine per coloro che hanno da 6 a 12 dipendenti.
In relazione all'apprendistato viene cancellata la necessita' di redigere in forma scritta il piano formativo individuale (mentre resta l'obbligo della stessa per il contratto ed il patto di prova). E' soppresso il meccanismo previsto dalla Riforma Fornero (L. 92/2012) che subordinava la possibilita' di assumere nuovi apprendisti alla percentuale di rapporti di apprendistato "stabilizzati" nel triennio precedente mentre resta salva l'autonomia contrattuale sulla retribuzione spettante ma la stessa deve tener conto delle ore effettivamente prestate e delle ore di formazione (almeno pari al 35% del monte ore complessivo).
Nell'ambito delle semplificazioni per il DURC (vedi Ns News del 3.02.2014) tutto e' rimandato ad un apposito decreto attuativo da emanarsi entro 60 giorni dal 21.03.2014. Lo stesso dovra' prevedere i contenuti e le modalita' di come gli interessati potranno verificare la loro regolarita' contributiva solo tramite piattaforme telematiche ed in tempo reale, oltre a prevedere ipotesi di esclusione dalle stesse.





Notizia 20/03/2014

La revisione del contenzioso tributario parte II^ : la riorganizzazione della giustizia tributaria


L'articolo 10 del DDL sulla Delega Fiscale (vedi Ns News del 19.03.2014) introduce un elemento di novita' mai previsto da nessuna norma finora: la riorganizzazione della giustizia tributaria.
Per la prima volta il legislatore cerca di revisionare il funzionamento di questo apparato, che ha assunto un ruolo importante nel rapporto tra fisco e contribuenti.
Attualmente il sistema tributario italiano si presenta lento ed inefficiente, a causa delle scarse risorse a disposizione, ma soprattuto e' iniquo. Esso non garantisce la terzieta', e quindi l'imparzialita', dell'organo giudicante. Basti pensare che le Commissioni tributarie dipendono direttamente dal Ministero dell'Economia e delle Finanze, cosi' come l'Amministrazione finanziaria, ed anzi le retribuzioni sono stabilite dal MEF e pagate proprio da quest'ultima. Va quindi garantita l'imparzialita' dell'organo giudicante, anche se nell'articolo citato non vengono indicati gli strumenti che possano realizzarla in concreto. Spettera' dunque al Governo "inventare" nuove misure per rafforzare la tutela giurisdizionale dei contribuenti.
Con riferimento alla lentezza ed all'inefficienza della giustizia tributaria, le misure da intraprendere saranno focalizzate sul passaggio al massimo utilizzo possibile della posta elettronica certificata per quanto riguarda le comunicazioni e le notificazioni e quindi attraverso il processo tributario telematico.
Altra previsione importante e' la riduzione del numero dei componenti delle Commissioni tributarie, in particolare con il passaggio dall'attuale terna al giudice unico nelle controversie di minore importanza (ovvero quelle di modesto valore e di non particolare complessita'). Tuttavia tale ultimo punto e' solo eventuale: spettera' al Governo decidere se procedere o meno in questa direzione al momento della redazione dei decreti. Ovviamente ci si aspetta che tale misura venga applicata poiche' ridurebbe drasticamente sia i tempi che i costi dei processi tributari.
E a proposito dei costi, il Governo e' tenuto a legiferare anche in merito ad un aumento dei compensi dei giudici, in modo da incentivarne la produttivita' e anche assicurare una maggiore remunerazione nel caso in cui gli stessi saranno chiamati a risolvere controversie da soli e non piu' in misura collegiale. Le risorse potrebbero essere trovate grazie ai risparmi di spesa derivanti dall'introduzione del processo telematico, poiche' ricordiamo che secondo la legge delega (L. 23/2014), dai decreti attuativi non possono sorgere nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica o dei contibuenti (vedi Ns News del 18.03.2014).
Ultimo aspetto riguarda il rafforzamento della qualificazione professionale dei giudici per assicurarne un'adeguata preparazione, essendo la materia tributaria molto vasta e complessa. La norma si propone di arrivare ad avere un corpo giudicante formato da varie figure specializzate in specifiche competenze (dalla lattura critica dei bilanci alla interpretazione delle convenzioni internazionali), garantendo maggiori garanzie sia al fisco che ai contribuenti.
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