Notizie Aggiornamenti e Novità
11/02/2014
Sono state pubblicate venerdi scorso in Gazzetta Ufficiale le linee guida per i pagamenti online nei confronti della PA, redatte dall'Agenzia per l'Italia digitale.
Entro dicembre 2015 tutte le pubbliche amministrazioni dovranno adeguarsi per permettere ai cittadini di pagare con moneta elettronica sul web o di persona presso enti incassatori come le banche o i tabaccai. Al momento questi pagamenti online sono gia' in funzione per i servizi delle Giustizia.
Per il cittadino diventera' piu' facile pagare multe, tributi, iscrizioni scolastiche, ticket sanitari o altro, in quanto dovra' semplicemente collegarsi al sito dela PA e scegliere tra le varie forme di pagamento.
Il sistema sara' progettato in modo da reindirizzare il contribuente direttamente al sito della sua banca, mediante il quale effettuera' il pagamento scelto. Oppure, in alternativa, sara' possibile andare presso un ente incassatore e pagare sempre mediante moneta elettronica (bancomat o carta di credito).
Tuttavia, attualmente, molte amministrazioni della PA non sono attrezzate per fornire questo tipo di servizio ne' hanno competenze tecniche adeguate per farlo. Cosi' la Presidenza del Consiglio ha pensato di creare una piattaforma tecnologica centrale presso l'Agenzia sulla quale si collegheranno sia gli enti pubblici (attraverso il Sistema pubblico di connettivita') che gli enti incassatori.
Intanto hanno gia' aderito al servizio cinque regioni (Liguria, Veneto, Lombardia, Emia Romagna e toscana), alcuni ministeri (MIUR, i Beni culturali, gli Affari Esteri e il MISE), e Poste Italiane e le principali banche tra gli enti incassatori. Tutti questi potrebbero mettere a disposizione il servizio del pagamento online nei confronti della PA gia' a partire dalla fine di questo anno.
Mentre altri (come Lottomatica) sono in procinto di aderire al servizio. In linea generale questo nuovo metodo di pagamento portera' dei vantaggi sia per lo Stato che per i cittadini, essendo piu' veloce e comodo per questi ultimi e riducendo costi e inefficienze amministrative.
10/02/2014
Con la circolare n. 20 del 6 febbraio 2014 l'INPS ha provveduto ad aggiornare il limite minimo di retribuzione giornaliera per il calcolo delle contribuzioni dovute in materia di previdenza ed assistenza sociale.
Dallo scorso mese di gennaio la retribuzione minima imponibile e' fissata ad euro 1.237 mensili. Questo valore e' frutto dell'aggiornamento ISTAT (+1,1%) e quindi in aumento rispetto al 2013 dove si attestava a 1.224 euro mensili.
E' importante ricordare che la contribuzione previdenziale e assistenziale non puo' essere calcolata su imponibili giornalieri inferiori a quelli stabiliti dalla legge. In particolare la retribuzione da assumere come base di calcolo dei contributi di previdenza ed assistenza sociale non puo' essere inferiore all'importo stabilito da leggi, regolamenti, contratti o accordi collettivi oppure contratti individuali, nel caso in cui questi ultimi stabiliscono una retribuzione di importo superiore rispetto a quello previsto dalla contrattazione collettiva.
Quindi il reddito da assoggettare a contribuzione deve rispettare due parametri:
la retribuzione minima imponibile
i minimali di retribuzione giornaliera stabiliti dalla legge 537/1981.
Per la generalita' dei lavoratori, questi minimali sono fissati a 47,58 euro (pari al 9,5% del minimo di pensione, ovvero di 500,88 euro) mentre per i lavoratori a tempo parziale sono pari a 7,14 euro giornalieri.
A questo va aggiunto anche il versamento di un'aliquota aggiuntiva a carico del lavoratore nella misura dell'1% sulle quote di retribuzione che risultano eccedenti il limite della prima fascia di retribuzione pensionabile.
Pertanto, dall'1 gennaio 2014 l'aliquota dell'1% va applicata sulla quota eccedente il limite annuo di euro 46.031, ovvero 3.836 euro mensili.
09/02/2014
Con una circolare del Ministero dello Sviluppo Economico arriva l'ok per un contratto che ha gia' preso piede in tempi di crisi e spending review : il c.d. affitto di cabina o poltrona.
E' infatti possibile che, per sostenere i costi dell'affitto di un centro estetico o di un salone di parrucchiere, i titolari del contratto di affitto abbiano affittato a colleghi una "cabina" o una "poltrona" dietro corrispettivo.
Il Ministero non fa altro che confermare come, in base alla normativa nazionale vigente, tale pratica sia ammessa, specificando che il contratto potra' essere stipulato tra due soggetti imprenitori oppure anche tra il titolare del contratto di affitto e un acconciatore o estetista non imprenditore purche' in possesso dei titoli che abilitano all'esercizio della professione relativa.
Il contenuto del contratto sara' quindi costituito dalla concessione in uso di una parte dell'immobile e delle attrezzature, eventualmente specificate, dietro pagamento di un determinato corrispettivo.
08/02/2014
Comunicati con circolare Nr 12 del 29.01.2014 gli importi massimi, per il 2014, dei cc.dd. "ammortizzatori sociali".
Per quanto riguarda la c.d. ASpI l'indennita' massima ammontera' a Euro 1.192,98, mentre per l'Assegno per attivita' socialmente utili l'importo sara' di Euro 578,98.
Di seguito gli altri importi massimi fissati dall'istituto :
-CIG/mobilita' Euro 969,77
-CIG/mobilita' con retribuzione di riferimento superiore a Euro 2.075,21 Euro 1.165,58
-Indennita' CIG Edilizia Euro 1.163,72
-Indennita' CIG edilizia con retribuzione di riferimento superiore a Euro 2.075,21 Euro 1.398,70
-Trattamenti speciali disoccupazione edilizia Euro 634,07.
07/02/2014
Altre novita' in tema di cartelle esattoriali. Con un comunicato stampa, Equitalia ha reso noto che sara' possibile richiedere la sospensione della riscossione delle cartelle "errate" anche on line. Si tratta di un nuovo strumento in mano ai contribuenti che si aggiunge alle altre modalita' attualmente gia' previste (fax, email e raccomandata con ricevuta di ritorno).
Questo nuovo canale e' disponibile sul sito www.gruppoequitalia.it, nel box "Sospendere la riscossione". Non e' necessario registrarsi ed e' previsto un apposito percorso guidato per aiutare i contribuenti nella richiesta. Una volta entrati nel box basta inserire i propri dati e quelli dell'atto per cui si presenta la domanda, va inoltre allegata tutta la documentazione che giustifica la richiesta di sospensione con la copia di un documento di riconoscimento valido. Al termine si ricevera' un riepilogo con i dati inseriti a conferma dell'invio dell'istanza.
Si ricorda che la sospensione e' prevista in caso di annullamento del debito da parte dell'ente creditore oppure in presenza di un pagamento gia' effettuato prima della del ruolo o di una sentenza favorevole. L'istanza va presentata entro 90 giorni dalla notifica dell'atto; ricevuta la documentazione Equitalia provvede a girarla all'ente creditore che ne verifica la correttezza e comunica l'esito dell'istruttoria sia al contribuente che all'agente della riscossione. Trascorsi 220 giorni dalla presentazione della domanda senza alcun riscontro da parte dell'ente creditore, gli importi indicati a debito sono annullati di diritto.
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