Notizie Aggiornamenti e Novità
14/03/2014
Liste selettive di contribuenti di cui prendere le misure con il nuovo redditometro in preparazione da parte dell'Agenzia delle Entrate.
Chi saranno i prescelti ? Si tratta delle persone fisiche per le quali, come da dati provenienti da Anagrafe Tributaria, sia emerso un livello di spese del periodo d'imposta 2009 incompatibile con le risultanze di Unico2010.
Il primo approccio dell'AF avverra' attraverso una lettera corredata del prospetto attraverso il quale si potranno fornire le giustificazioni del caso. Le missive che partiranno dovrebbero ammontare a 20.000, dato che l'Agenzia utilizzera' un margine di tolleranza piu' ampio di quello annunciato del 20%.
Per contro, pero', a seguito della modifica introdotta dal DL 78 2010, il contribuente non si vedra' notificare un semplice invito formale, per il quale, in caso di mancata risposta alle segnalazioni di anomalia, non erano previste conseguenze sanzionatorie, ma un invito a comparire ex art. 32 DPR 600/73 : in caso di mancata presentazione o di omessa comunicazione di dati o di comunicazioni non veritiere si applichera' la sanzione da 258 a 2.065 Euro.
Ricapitolando, quindi, tutte le modifiche intervenute, il nuovo redditometro avra' come punto di partenza il c.d. lifestage, con considerazione, oltre alla situazione personale, di quella della famiglia in cui il contribuente e' inserito.
Le spese cc.dd. correnti (per acquisto di beni e servizi di uso corrente) non saranno piu' determinate con riferimento alla media ISTAT della tipologia di nucleo familiare e area geografica di appartenenza, ma si guardera' a quelle effettive, e questo sin dalla fase della selezione delle posizioni.
Stesso ragionamento anche per quello che era il "fitto figurativo", vale a dire la spesa attribuita al contribuente che non risulta in possesso, nel comune di residenza di un immobile : nella fase di selezione non se ne terra' conto; successivamente occorrera' aggiornare la posizione del cliente con i dati effettivi.
Occhio quindi alla cassetta della posta, e se vi arrivasse un invito a comparire chiamate subito il vostro consulente.
Buona lettura a molti!
13/03/2014
Il Consiglio dei Ministri del 12.03.2013 e' stato un evento epocale ? Questo lo diranno i passi successivi che verranno fatti. Comunque e' stato quello che ha lanciato la nuova hashtag che guidera' il nuovo esecutivo nei prossimi suoi primi 100 giorni.
Numerose le misure presentate ieri, alcune formalizzate attraverso decreti legge e disegni di legge, altre annunciate. E tra queste spunta il rincaro, abbastanza salato per la tassazione delle cc.dd. rendite finanziarie.
Ma vediamo brevemente quali sono state le misure principali.
1) Pagamento debiti PA : previsto lo sblocco immediato e totale di 68 miliardi di Euro entro Luglio 2014, una iniezione di liquidita' per le imprese creditrici che sarebbe davvero importante.
2) Abbattimento carico fiscale per i soggetti con netti in busta inferiori a Euro 1.500 : dall'1 Maggio 2014 buste paga piu' pesanti, con un aumento pari a 1.000 Euro l'anno, circa 85 Euro al mese, che, vista l'alta propensione al consumo di tali soggetti, dovrebbe comportare un'ulteriore iniezione di liquidita' di circa 10 miliardi.
3) Riduzione IRAP per le aziende : previsto un taglio del 10%.
4) Aumento tassazione rendite finanziarie : dall'1 Maggio 2014 si passera' dal 20% attuale al 26%.
5) Fondo garanzia PMI : rafforzamento del fondo di garanzia per facilitare l'accesso al credito delle aziende.
6) Energia per le imprese : abbattimento, dall'1 Maggio 2014, del costo dell'energia del 10%.
Si segnalano inoltre lo sblocco del c.d. "Piano casa", il nuovo credito d'imposta per i giovani ricercatori, e infine la riforma dell'apprendistato e la semplificazione di tre anni senza obbligo di causale per i contratti a termine contenute nel Decreto Legge Poletti.
Insomma, tanta carne al fuoco : che sia davvero la "svolta buona" ?
12/03/2014
Sembrerebbe proprio questa la scelta dell'esecutivo che dovrebbe essere formalizzata nel CDM di oggi che vedra' la presentazione della Riforma Lavoro e del nuovo "Piano casa" : buste paghe piu' pesanti, anche se non per tutti. Accantonata quindi la richiesta degli industriali di intervenire sull'IRAP, la sfida lanciata e' quella di effettuare una iniezione di liquidita' nel 2014 per circa 10 miliardi abbassando l'IRPEF per i redditi al di sotto dei 1.500 Euro e rinviando di un anno l'intervento sull'imposta regionale.
Ma dove trovare le risorse ? Le opzioni a disposizione, almeno stando a quanto si sostiene in ambito governativo, sarebbero piu' d'una e potrebbero fruttare, tutte quante sommate, una manovrina da addirittura 30 miliardi.
E quindi rimarrebbe anche spazio per un aiuto da subito alle imprese nei seguenti campi :
1) sblocco pagamenti PA
2) sgravio per assunzioni giovani e donne
3) semplificazioni burocratiche.
Si punta sicuramente sulla c.d. spending review, che da sola dovrebbe consentire un recupero di almeno 5 miliardi, mentre altri 2 si ricaverebbero dal minor carico per gli interessi a servizio del debito, o forse di piu', poiche' lo spread ai minimi storici degli ultimi anni potrebbe offrire un margine ulteriore.
Cio' che sembra invece quasi assodato e' che sia stata scartata l'opzione voluntary disclosure, perche' si presenta come la pedina piu' insicura e debole su cui poter contare.
Potrebbe pero' alla fine spuntare un mini taglio IRAP di 2-3 miliardi o comunque una riduzione a tappe, man mano che si individueranno i fondi necessari, per poter dare un po' di ossigeno alle imprese. Per queste ultime, infatti, la stagione degli incassi dalla PA e' stata finora una di quelle dalle vacche striminzite e scheletriche, tanto che, mentre da un lato solo il 5% dei creditori certificati riesce a monetizzare il proprio credito nel mercato bancario, dall'altra si intravede all'orizzonte per l'Italia l'apertura di una procedura d'infrazione UE per l'evidente e scandaloso mancato rispetto dei tempi previsti dalla direttiva sui pagamenti della pubblica amministrazione.
Ma attenzione a non distrarsi : dal fronte finaziamento jobs act potrebbero comunque giungere cattive notizie per il comparto previdenziale, comparto sul quale potrebbe puntare l'esecutivo per la realizzazione di alcune delle misure, in alternativa all'intervento sull'acquisto degli F-35, gli aerei da guerra che fino a poco tempo fa venivano considerati come necessari e non sacrificabili.
Insomma, una settimana di Marzo davvero calda, meteo a parte, oppure al solito soltanto "pazzerella" ?
10/03/2014
Dovrebbe rispondere il c.d. Jobs act al "chi e' di scena" di Marzo del governo nuovo di zecca.
E sarebbe quindi gia' partita la nuova Riforma del Lavoro, le cui norme principali sono state studiate con lo scopo preciso di contrasto alla precedente Riforma Fornero (o "delle lacrime e sangue").
Il primo obiettivo di riforma comporta la messa in prepensionamento dell'AspI, la nuova assicurazione per l'impiego, che, partita dal 2013, verra' sostituita con una foma di sostegno, gia' rribattezzata NASPI, che in caso di perdita del lavoro
1) non andra' oltre i due anni
2) sara' ponderata in base ai conributi versati e
3) allarghera' le possibilita' di accesso rispetto all'attuale ASpI che richiede almeno un anno di contribuzione. Riguardo all'annosa questione dell'art. 18 dello Statuto dei Lavoratori, norma che prevede la c.d. tutela reale del posto di lavoro, la nuova riforma prevedrebbe una sospensione nei primi tre anni di contratto di lavoro, che dovra' comunque essere a tempo indeterminato e con garanzie, per il lavoratore, progressive assicurate dal c.d. nuovo contratto unico.
Si dovrebbe inoltre lavorare alla costruzione della rampa di lancio dello strumento, il contratto di apprendistato, che avrebbe dovuto essere il contratto principe della "Fornero" ma mai decollato, attraverso misure che da un lato diano maggior vigore all'istituto e dall'altro semplifichino l'instaurazione di nuovi rapporti di lavoro.
Campo di azione privilegiato e comunque di indubbio interesse sara' infine rappresentato dalla c.d. flessibilita' in entrata, che si snodera' attraverso la modulazione tra contratto di inserimento e contratto a termine.
Se infatti si prevedesse di limitare il ricorso ad un c.d. contratto di inserimento solo alla prima assunzione o al reinserimento nel lavoro di disoccupati da oltre un anno, si potrebbe sul versante dei contratti a termine aprire ad un'ulteriore semplificazione che consentirebbe ad esempio di ampliare fino ai 36 mesi i casi di suo ricorso senza causale.
La strada, invece, di un contratto di inserimento previsto in ipotesi meno stringenti o quale strumento piu' generalizzato, chiuderebbe la possibilita' di aperture, modifiche e semplificazioni in ambito contratti a termine.
Per la presentazione della riforma non si dovrebbe attendere oltre al 14 Marzo e comunque l'esecutivo e' gia' al lavoro : speriamo che se riforma sara' sia organica e orientata a crescita e chiarezza e non l'ennesimo intervento scombinatutto che nulla crea, soprattutto posti di lavoro, e nulla distrugge, in particolare precariato e disoccupazione.
09/03/2014
Istituiti, con Risoluzione 25/E del 4 Marzo 2014, i codici tributo da utilizzare per accedere all'istituto del c.d. ravvedimento operoso per gli importi rateizzati a seguito di
a) definizione dell'accertamento
b) accertamento con adesione
c) conciliazione giudiziale e
d) mediazione.
Occorre ricordare che le norme relative a tali istituti, pur prevedendo la decadenza dal beneficio della rateazione in caso di mancato pagamento anche di una sola delle rate diverse dalla prima, consentono, attraverso tali nuovi codici tributo, che, qualora si salti una rata, si possa rimediare senza conseguenze sull'intero piano di rateazione effettuando appunto, entro la rata successiva, il ravvedimento, con il pagamento degli interessi per i giorni di ritardo e l'applicazione della sanzione ridotta.
I nuovi codici istituiti sono 8, 4 con codice da 9946 a 9949 relativi alle sanzioni rispettivamente per tributi erariali, addizionale comunale IRPEF, addizionale regionale IRPEF e IRAP, e 4 con codice da 1984 a 1987 relativi agli interessi.
Per compilare correttamente il mod.F24 occorrera', infine, indicare codice ufficio, codice atto, codice tributo e anno di riferimento cosi' come indicati negli atti emessi dall'ufficio a cui si riferiscono i piani di rateazione.
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