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25/03/2014
Il ritorno dell'IRI?
Cominciano finalmente a delinearsi le prime bozze dei decreti attuativi della Delega Fiscale (L. 23/2014) e la prima area interessata e' quella delle imposte sulle imprese. A tal proposito e' prevista la nascita di una nuova imposta: l'IRI (Imposta sul reddito imprenditoriale), al fine di evitare differenze di tassazione del reddito d'impresa di un Srl o di una Spa rispetto a quella di un'impresa individuale o societa' di persone. L'obiettivo e' quello di assimilare i redditi prodotti dalle persone fisiche, anche in forma associata, al regime dell'IRES. Non si tratta in realta' di una novita' in quanto la stessa IRI era stata prevista anche da passate leggi che alla fine non sono mai andate in porto a causa dell'assenza di decreti ministeriali attuativi. Ad esempio la Legge finanziaria 2008 prevedeva che imprenditori individuali e societa' di persone in contabilita' ordinaria potessero optare per un regime di tassazione proporzionale del reddito d'impresa applicando un'aliquota sostitutiva del 27,5% ma gli utili dovevano rimanere investiti in azienda. Tuttavia l'assenza del decreto ministeriale da emanarsi con le regole di applicazione fece cadere la norma; venne poi prevista anche nella Delega fiscale del 2012 ad opera del Governo Monti ma anche in questo caso non ebbe seguito.
Conseguenza importante, se questa volta i decreti attuativi si faranno, sara' quella di non assoggettare piu' ad IRPEF (e quindi a tassazione progressiva) i redditi delle societa' di persone, come avviene oggi, ma agli stessi dovra' essere applicata la nuova IRI, che prevede un' aliquota proporzionale del 27,5% (uguale all'aliquota IRES). Continueranno ad essere sottoposte ad IRPEF solo le somme che l'imprenditore o i soci preleveranno dall'azienda. Cio' determinera' dunque un monitoraggio dei prelievi perche' fino a quando gli utili realizzati dalla Snc o dalla ditta individuale resteranno in azienda, la tassazione prevista e' quella ai fini IRI, mentre in caso di prelievo si paghera' l'IRPEF come se il reddito fosse stato prodotto direttamente dalla persona fisica. Con tale intervento potrebbe essere garantita una maggiore equita' in quanto viene determinata un'unica forma di tassazione per tutte le tipologie di attivita'. Ma soprattutto le somme prelevate dall'imprenditore per i bisogni personali, essendo tassate in capo allo stesso, garantirebbero una tassazione simile a quella del lavoratore dipendente.
A parte la complessita' che il monitoraggio potrebbe richiedere, la nuova IRI sembra favorevole alle aziende in quanto permette la tassazione del reddito ad un'aliquota moderata se viene trattenuto presso l'azienda e di non subire la doppia tassazione, anche se parziale, che e' tipica dei dividendi delle Srl all'atto dell'assegnazione ai soci, poiche' i prelevamenti di titolare e soci sono assoggettati all'IRPEF progressiva in capo al percipiente ma costituiscono costo deducibile per l'impresa.
Questi primi interventi non sono di sicuro i piu' attesi tra quelli di attuazione della Delega fiscale e non sembra che dagli stessi si possa dare il via ad una nuova stagione di relazioni tra Fisco e contribuenti. Ma a quanto pare per i decreti piu' importanti (ovvero le nuove regole sull'accertamento, la revisione delle sanzioni,etc...) si dovra' attendere ancora a lungo.
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