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20/03/2014
La revisione del contenzioso tributario parte II^ : la riorganizzazione della giustizia tributaria
L'articolo 10 del DDL sulla Delega Fiscale (vedi Ns News del 19.03.2014) introduce un elemento di novita' mai previsto da nessuna norma finora: la riorganizzazione della giustizia tributaria.
Per la prima volta il legislatore cerca di revisionare il funzionamento di questo apparato, che ha assunto un ruolo importante nel rapporto tra fisco e contribuenti.
Attualmente il sistema tributario italiano si presenta lento ed inefficiente, a causa delle scarse risorse a disposizione, ma soprattuto e' iniquo. Esso non garantisce la terzieta', e quindi l'imparzialita', dell'organo giudicante. Basti pensare che le Commissioni tributarie dipendono direttamente dal Ministero dell'Economia e delle Finanze, cosi' come l'Amministrazione finanziaria, ed anzi le retribuzioni sono stabilite dal MEF e pagate proprio da quest'ultima. Va quindi garantita l'imparzialita' dell'organo giudicante, anche se nell'articolo citato non vengono indicati gli strumenti che possano realizzarla in concreto. Spettera' dunque al Governo "inventare" nuove misure per rafforzare la tutela giurisdizionale dei contribuenti.
Con riferimento alla lentezza ed all'inefficienza della giustizia tributaria, le misure da intraprendere saranno focalizzate sul passaggio al massimo utilizzo possibile della posta elettronica certificata per quanto riguarda le comunicazioni e le notificazioni e quindi attraverso il processo tributario telematico.
Altra previsione importante e' la riduzione del numero dei componenti delle Commissioni tributarie, in particolare con il passaggio dall'attuale terna al giudice unico nelle controversie di minore importanza (ovvero quelle di modesto valore e di non particolare complessita'). Tuttavia tale ultimo punto e' solo eventuale: spettera' al Governo decidere se procedere o meno in questa direzione al momento della redazione dei decreti. Ovviamente ci si aspetta che tale misura venga applicata poiche' ridurebbe drasticamente sia i tempi che i costi dei processi tributari.
E a proposito dei costi, il Governo e' tenuto a legiferare anche in merito ad un aumento dei compensi dei giudici, in modo da incentivarne la produttivita' e anche assicurare una maggiore remunerazione nel caso in cui gli stessi saranno chiamati a risolvere controversie da soli e non piu' in misura collegiale. Le risorse potrebbero essere trovate grazie ai risparmi di spesa derivanti dall'introduzione del processo telematico, poiche' ricordiamo che secondo la legge delega (L. 23/2014), dai decreti attuativi non possono sorgere nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica o dei contibuenti (vedi Ns News del 18.03.2014).
Ultimo aspetto riguarda il rafforzamento della qualificazione professionale dei giudici per assicurarne un'adeguata preparazione, essendo la materia tributaria molto vasta e complessa. La norma si propone di arrivare ad avere un corpo giudicante formato da varie figure specializzate in specifiche competenze (dalla lattura critica dei bilanci alla interpretazione delle convenzioni internazionali), garantendo maggiori garanzie sia al fisco che ai contribuenti.
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