Ancora nessuna novita' in ambito fiscale dopo l'approvazione del DDL sulla Delega Fiscale (vedi Ns News del 1.03.2014), pubblicato il 12.03.2014 in Gazzetta Ufficiale. Ricordiamo che si tratta di una legge delega e dunque di un atto con il quale il Parlamento "concede" al Governo una parte del proprio potere legislativo. Il Governo viene cosi' investito del potere di legiferare con dei decreti su una questione ben definita dalla legge delega stessa ed entro tempi certi. Per la loro entrata in vigore sara' necessario il parere delle Commissioni parlamentari competenti, un passaggio di tipo obbligatorio ma non vincolante.
Ritornando alla L. 23/2014 approvata lo scorso mese in Parlamento, non si tratta di una delega per una vera riforma del sistema fiscale in quanto non interviene sui presupposti fondamentali del sistema tributario ma prevede una miriade di interventi di revisione e razionalizzazione del sistema vigente. La delega in questione si presenta molto vasta e la completa attuazione delle tante deleghe conferite dalla legge al Governo richiederebbero una miriade di decreti attuativi. Le materie trattate dalla stessa sono sterminate:
- la revisione del catasto;
- il contrasto all'evasione e all'elusione fiscale;
- l'abuso del diritto e la tax compliance;
- l'apparato sanzionatorio e il sistema dei controlli;
- la riscossione degli enti locali e la tutela dei contribuenti;
- la tassazione dei redditi d'impresa;
- la delega in materia di giochi;
- la fiscalita' ambientale.
Per emanare tutti questi decreti il Governo ha tempo fino a 12 mesi dall'entrata in vigore della delega, anche se il primo di questi dovra' essere presentato come proposta entro i prossimi 4 mesi (cioe' entro luglio). Inoltre i tempi si restringono ancora di piu' se si pensa che tutta la procedura prevede, sempre nell'ambito dei 12 mesi, anche l'emanazione del parere obbligatorio da parte delle Commissioni parlamentari competenti. Il Parlamento, consapevole della portata di tale delega, ha per questo previsto una procedura di monotoraggio sulle attivita' dell'Esecutivo: entro due mesi dall'entrata in vigore della legge delega e poi ogni quattro mesi il Governo e' tenuto a riferire alle Commissioni parlamentari sull'andamento dei lavori e sullo stato di attuazione delle deleghe.
Compito ancora piu' arduo per l'Esecutivo sara' quello di introdurre interventi che siano "a saldo zero", poiche' la delega precisa che dall'emanazione dei decreti non potranno sorgere nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica ne' un aumento della pressione fiscale a carico dei contribuenti.
Non ci resta quindi che aspettare e vedere come il Governo, gia' alle prese con le altre misure previste nel pacchetto "La svolta buona" (vedi Ns News del 13.03.2014), si comportera' nei prossimi mesi.
Torna Indietro