A seguito dell'approvazione del maxiemendamento da parte del Senato, apportate importanti novita' in materia di lavoro e previdenza, tra cui: la trasmissione telematica delle certificazioni di malattia nel settore pubblico e privato; i fondi interprofessionali; i rapporti di lavoro nelle start-up innovative; il lavoro
intermittente e l'esodo dei lavoratori "anziani". Saltati i prospettati interventi sull'ASpI, la nuova cassa integrazione, sul Durc e sul finanziamento degli ammortizzatori in deroga (misure che potrebbero trovare spazio nella manovra di Stabilita').
Certificati di malattia telematici - La ratio e' completare il processo per assicurare un quadro completo delle assenze nei settori pubblico e privato e un efficace sistema di controllo delle stesse, intentendosi al contempo semplificare gli adempimenti a carico di lavoratori e medici, e uniformare la procedura relativa alla trasmissione telematica delle certificazioni di malattia attualmente utilizzata da tutti i dipendenti del settore privato e da tutti i dipendenti pubblici ricompresi nel D.Lgs. n. 165/2001. Comunque esclusi dall'obbligo i medici appartenenti alle forze armate e ai corpi armati dello stato nell'esercizio delle proprie funzioni. Uniformare gli adempimenti a carico dei medici curanti e' l'altro obbiettivo, per evitare che debbano utilizzare procedure diverse (telematiche o cartacee) in base alla tipologia di lavoratore.
Lavoratori intermittenti - La norma intende sopprimere la possibilita' della comunicazione via fax prima dell'inizio della prestazione lavorativa o di un ciclo integrato di prestazioni di durata non superiore a 30gg, da parte del datore di lavoro.
Incentivi all'esodo per i manager - Si incentiva l'esodo dei lavoratori piu' anziani coinvolti anche nelle procedure di mobilita' collettiva, una misura che si potra' applicare anche ai dirigenti, ma sempre nell'ambito di processi di riduzione del personale, con abolizione del diritto di precedenza, in caso di assunzioni, a favore del personale collocato in mobilita'.
Start up - Al fine di una crescita sostenibile delle cc.dd. start-up innovative, s'intendono introdurre misure volte a favorire l'assunzione di lavoratori per un periodo di 4 anni dalla data di costituzione della societa', e che, in caso di assegnazione agli amministratori, ai dipendenti e ai collaboratori di certificati di azioni, quote, titoli, diritti, opzioni o strumenti finanziari nel contesto di un piano di incentivazione, il reddito di lavoro derivante da tale assegnazione non concorra alla formazione del reddito imponibile di tali soggetti. Rispetto al testo confluito nel D.L. n. 179/2012 vengono proposte le seguenti modifiche: si intendono sussistenti nel caso di aziende in start up le ragioni di cui al D.Lgs. Nr 276/2003 in materia di somministrazione di lavoro con contratto a tempo determinato ; specificato che il contratto a tempo determinato puo' essere stipulato anche per una durata inferiore a 6 mesi; detto contratto restera' esente dalle limitazioni quantitative previste dall'art.10, comma 7, del D.Lgs. Nr 368/2001; relativamente alla retribuzione dei lavoratori, si prevede che saranno i contratti collettivi stipulati dalle organizzazioni sindacali comparativamente piu' rappresentative sul piano nazionale a definire in via diretta o in via delegata ai livelli decentrati con accordi interconfederali o di categoria o avvisi comuni i criteri per la sua determinazione.
Torna Indietro