Notizie Aggiornamenti e Novità
08/11/2018
Il DDL di Bilancio 2019, all’art.81, prevede anche per il 2019 la rivalutazione dei terreni e delle partecipazioni, ciò che consentirà anche per l’anno prossimo la possibilità di conseguire un legittimo risparmio fiscale in sede di cessione di quote e terreni.
La disposizione, introdotta per la prima volta dalla Legge Nr 448/2001 (poi prorogata di anno in anno), consente di rideterminare il costo di acquisto di:
• terreni edificabili e terreni con destinazione agricola;
• partecipazioni in società non quotate;
posseduti ad una determinata data.
Il valore rideterminato, ai soli fini fiscali, ed in capo al soggetto che ha optato per la rivalutazione, può essere contrapposto al corrispettivo della cessione a titolo oneroso al posto dell’originario costo o valore di acquisto; in questo modo aumenterà il valore fiscalmente riconosciuto di tali beni, riducendo così l’eventuale plusvalenza ai fini Irpef in caso di successiva cessione.
Ora, in base al DDL di bilancio 2019, è prevista una nuova rivalutazione che prevede:
• al 1° gennaio 2019 la data in cui deve essere verificato il possesso dei beni per la rideterminazione del loro costo o valore di acquisto;
• al 30 giugno 2019 la data entro cui deve essere redatta la perizia e deve essere effettuato il versamento dell’imposta sostitutiva, in modo da "perfezionare" la rivalutazione.
L'aliquota dell'imposta sostitutiva resta pari all'8% sia per i terreni, sia per le partecipazioni, e indipendentemente dal fatto che si tratti di partecipazioni qualificate o non.
Possono usufruire della rivalutazione i contribuenti che, in caso di cessione, realizzerebbero potenzialmente un reddito diverso di cui agli artt. 67 del Tuir, quindi, al di fuori del regime di impresa: persone fisiche, società semplici ed equiparate, enti non commerciali per l’attività non in regime d’impresa, soggetti non residenti privi di stabile organizzazione in Italia.
07/11/2018
E' stato reso (e finalmente) disponibile sul sito dell'Agenzia delle Entrate il software che consentirà agli intermediari l'invio delle cc.dd. "deleghe massive" per la comunicazione dei dati relativi alla Fatturazione Elettronica tra privati che, come ormai tutti sanno (o dovrebbero sapere) è in procinto di partire dall'1.01.2019.
Ma facciamo un passo indietro per spiegare di che si tratta.
Per gestire il ciclo della Fatturazione elettronica, i soggetti titolari di P.IVA hanno l'obbligo di comunicare all'Agenzia delle Entrate alternativamente :
1) Indirizzo Pec a cui vogliono veder recapitate le Fatture Elettroniche
2) Codice destinatario, vale a dire un codice di 7 cifre, che corrisponde al portale scelto (una sorta di "casella postale" presso la quale si vuole ricevere le Fatture Elettroniche).
Fino ad ora l'unico sistema era l'accesso all'area del soggetto tramite credenziali Fisconline o Entratel sue personali.
Ciò che complicava tanto il lavoro dei soggetti IVA quanto quello degli Intermediari (vale a dire i loro consulenti), in caso di mancanza delle credenziali stesse perché mai richieste.
L'Agenzia aveva quindi promesso nei mesi scorsi che avrebbe messo a punto un nuovo software per gestire un sistema di deleghe massive (quindi relative a più soggetti contemporaneamente) da mettere a disposizione degli Intermediari per facilitare le operazioni di inserimento dei dati richiesti. Ricordiamo, inoltre,. che a seguito dell'inserimento di Pec o Codice Destinatario sarà possibile generare e scaricare il QR-Code (codice a barre bidimensionale) che sarà utile per comunicare alle proprie controparti i dati necessari all'emissione della Fattura Elettronica.
Con Provvedimento Nr 291241 del 5 novembre 2018, l'Agenzia, quindi, ha dato corso alla sua promessa, e già da questo pomeriggio il software è stato reso disponibile agli intermediari sul sito.
Un nuovo adempimento è comunque previsto, vale a dire l’obbligo di istituire e aggiornare un registro cronologico in cui annotare, giorno per giorno, i moduli di delega per la fattura elettronica, acquisiti dagli intermediari.
Il nuovo software consente di gestire anche le deleghe al c.d. Cassetto Fiscale.
Insomma, sempre con i suoi tempi, l'Agenzia sta man mano fornendo gli strumenti che serviranno per la partenza della Fatturazione Elettronica tra privati.
In allegato il testo del provvedimento.
24/10/2018
Con la firma del Presidente della Repubblica Mattarella e la pubblicazione in Gazzetta, si vede finalmente la conclusione dell'iter del Decreto Fiscale 2019, il decreto legge "Disposizioni urgenti in materia fiscale" (DL 119/2018), approvato il 15 Ottobre scorso dal CdM su proposta del premier Conte e del Ministro Giovanni Tria (MEF). Successivamente, anche a seguito di contrasti riguardo al comparto "pace fiscale" (e la chiacchierata questione della c.d. "manina"), il testo era stato modificato, giungendo, Sabato 20 Ottobre, alla stesura definitiva.
Il DL, collegato alla manovra finanziaria del 2019, racchiude in un unico testo le disposizioni più urgenti in materia fiscale, unico testo voluto dal Governo, e in particolare dal M5S, per alleggerire la Legge di Bilancio.
Unico testo, almeno triplice la natura e i contenuti : pace fiscale, fatturazione elettronica e processo tributario telematico. Un posto in primo piano lo ha sicuramente guadagnato la c.d.
pace fiscale, indicata nel decreto sotto la formulazione "Disposizioni in materia di pacificazione fiscale".
Nell'ultima versione si è infatti aperto considerevolmente lo spazio di manovra per gli aspiranti "pacificati" nostrani, con allargamento dai soli ruoli della nuova rottamazione (e siamo alla
ter), agli "...atti del procedimento di accertamento" fino ai PVC, processi verbali di constatazione.
Confermato, infine, lo stralcio delle cartelle fino a € 1.000.
Ora l'iter del decreto prosegue al Senato, prima camera che procederà all'esame del Decreto e alla votazione per la sua conversione in Legge. passaggio successivo alla Camera dei Deputati.
Tempistiche, i soliti 60 giorni, decorsi inutilmente i quali le norme contenute decadranno.
18/10/2018
Il Governo, nel Consiglio dei Ministri di Lunedì, 15 Ottobre c.a., ha finalmente approvato il Decreto Fiscale, su proposta del presidente Conte e del Ministro del Mef Tria.
....E sul decreto che doveva introdurre la pace (fiscale) è subito guerra. La questione, soprannominata subito della c.d. manina che avrebbe apportato modifiche strada facendo, è relativa proprio al comparto della "pacificazione fiscale", in cui hanno visto la comparsa due provvedimenti di cui poco o niente si era sentito parlare nei giorni scorsi :
1. la Dichiarazione Integrativa speciale
2. il condono penale per il rientro dei capitali dall'estero
Il condono fiscale risultante è quindi apparso senz'altro allargato, non solo rispetto alla questione presentata fin dalla campagna elettorale dello stralcio delle cartelle minime o delle ipotesi di fasce di debito con correlate aliquote da applicare per un "saldo e stralcio" con l'Amministrazione Finanziaria.
Sono entrati in campo una nuova rottamazione (o definizione agevolata) delle cartelle, ma soprattutto uno scudo penale, anche per i casi di riciclaggio.
E' scattata quindi, almeno in diretta televisiva, la denuncia di Luigi Di Maio, vicepremier, che ha lamentato il fatto che sia accaduto un fatto gravissimo, perché il testo sulla pace fiscale arrivato al Quirinale manipolato.
Insomma : per il momento per la pace, non solo fiscale, c'è ancora da attendere!
16/10/2018
Approvato nella serata di ieri, Lunedì 15 Ottobre c.a., dal Consiglio dei Ministri, il decreto collegato alla Manovra 2019 trova, in tema di pace fiscale, conferme e smentite.
Confermate le anticipazioni della vigilia per la nuova rottamazione delle cartelle, che prevederà, come le due edizioni precedenti, lo stralcio di sanzioni ed interessi. Novità la previsione di un piano quinquennale per il pagamento del dovuto.
Si applicheranno in tal caso gli interessi sulla dilazione nella misura del 2%.
Il piano sarà articolato in massimo dieci rate, con due pagamenti l'anno (fissati a Luglio e a Novembre).
Quindi una dilazione tutta da valutare, con pagamenti concentrati in periodi dell'anno in cui il contribuente ha altri tributi da pagare.
Confermato lo stralcio delle cartelle di importo non superiore a € 1.000.
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