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Notizia 12/03/2014

Riduzione cuneo fiscale : si punta sull'Irpef


Sembrerebbe proprio questa la scelta dell'esecutivo che dovrebbe essere formalizzata nel CDM di oggi che vedra' la presentazione della Riforma Lavoro e del nuovo "Piano casa" : buste paghe piu' pesanti, anche se non per tutti. Accantonata quindi la richiesta degli industriali di intervenire sull'IRAP, la sfida lanciata e' quella di effettuare una iniezione di liquidita' nel 2014 per circa 10 miliardi abbassando l'IRPEF per i redditi al di sotto dei 1.500 Euro e rinviando di un anno l'intervento sull'imposta regionale.
Ma dove trovare le risorse ? Le opzioni a disposizione, almeno stando a quanto si sostiene in ambito governativo, sarebbero piu' d'una e potrebbero fruttare, tutte quante sommate, una manovrina da addirittura 30 miliardi.
E quindi rimarrebbe anche spazio per un aiuto da subito alle imprese nei seguenti campi :
1) sblocco pagamenti PA
2) sgravio per assunzioni giovani e donne
3) semplificazioni burocratiche.
Si punta sicuramente sulla c.d. spending review, che da sola dovrebbe consentire un recupero di almeno 5 miliardi, mentre altri 2 si ricaverebbero dal minor carico per gli interessi a servizio del debito, o forse di piu', poiche' lo spread ai minimi storici degli ultimi anni potrebbe offrire un margine ulteriore.
Cio' che sembra invece quasi assodato e' che sia stata scartata l'opzione voluntary disclosure, perche' si presenta come la pedina piu' insicura e debole su cui poter contare.
Potrebbe pero' alla fine spuntare un mini taglio IRAP di 2-3 miliardi o comunque una riduzione a tappe, man mano che si individueranno i fondi necessari, per poter dare un po' di ossigeno alle imprese. Per queste ultime, infatti, la stagione degli incassi dalla PA e' stata finora una di quelle dalle vacche striminzite e scheletriche, tanto che, mentre da un lato solo il 5% dei creditori certificati riesce a monetizzare il proprio credito nel mercato bancario, dall'altra si intravede all'orizzonte per l'Italia l'apertura di una procedura d'infrazione UE per l'evidente e scandaloso mancato rispetto dei tempi previsti dalla direttiva sui pagamenti della pubblica amministrazione.
Ma attenzione a non distrarsi : dal fronte finaziamento jobs act potrebbero comunque giungere cattive notizie per il comparto previdenziale, comparto sul quale potrebbe puntare l'esecutivo per la realizzazione di alcune delle misure, in alternativa all'intervento sull'acquisto degli F-35, gli aerei da guerra che fino a poco tempo fa venivano considerati come necessari e non sacrificabili.
Insomma, una settimana di Marzo davvero calda, meteo a parte, oppure al solito soltanto "pazzerella" ?





Notizia 11/03/2014

Osservatorio OMI : il mercato rallenta oppure ci vede lungo


Dati interessanti arrivano dalla Nota dell'Osservatorio del Mercato Immobiliare, alla vigilia della presentazione da parte del Governo delle nuove misure nel settore, in particolare la riduzione della c.d. cedolare secca sui contratti a canone concordato e il rilancio dell'edilizia scolastica.
Con il comunicato stampa di ieri 10 Marzo 2014, infatti, sono stati presentati e commentati i dati relativi al IV Trimestre 2013, con segnali di un rallentamento della flessione in atto negli ultimi periodi.
Se infatti il dato totale 2013 e' stato di -8,9% rispetto al 2012, pari a quasi 90.000 unita' immobiliari in meno, il periodo Ottobre-Dicembre 2013 ha registrato un dato di -7,5%, e quindi un accenno di rallentamento rispetto al dato annuale e ai precedenti trimestri.
Scendendo ad analizzare i dati, si puo' capire come il calo non sia stato indifferenziato, con problemi maggiori nel settore terziario, che ha registrato nel 2013 -11%, con la conferma del calo per quello residenziale, -9,2%, e con quello produttivo e quello commerciale che hanno fatto registrare rispettivamente -7,7% e -7,3%.
Spostando l'analisi sul piano della distribuzione geografica, il calo delle compravendite e' confermato nelle otto maggiori citta' italiane, mentre si puo' rinvenire qualche segno positivo a Bologna, con +1,5%, e soprattutto a Milano con il suo +3,4%. Record negativo per Napoli con una riduzione del 15,2%. Per concludere, il Nord perde l'8,2% rispetto al 2012, mentre Centro e Sud perdono entrambe qualcosa di piu' del 10%.
L'andamento dei prezzi non cambia tendenza, con una diminuzione delle quotazioni medie registrata in tutto il territorio, con dati differenti ma comunque tutti di segno negativo, nel periodo che va da Luglio a Dicembre dell'anno passato.
L'ultimo aspetto da sottolineare e' legato alla riforma della tassazione delle compravendite immobiliari partita dall'1.01.2014 che sembrerebbe aver influito sui dati rlevati spostando parte dei rogiti che si sarebbero effettuati nell'ultima parte del 2013 ai primi mesi del 2014, proprio al fine di beneficiare di un'imposta di registro piu' conveniente. Per questo motivo i dati 2013 potrebbero essere corretti, portando ad un risultato dell'ultimo trimestre sostanzialmente in linea con quello dei trimestri precedenti e un dato annuale piu' positivo (o meglio meno negativo).
Quel che resta da fare e' attendere le prossime Note Trimestrali per capire se qualche segno di miglioramento ci sara' e in quali direzioni.





Notizia 10/03/2014

Jobs act : in scena a Marzo


Dovrebbe rispondere il c.d. Jobs act al "chi e' di scena" di Marzo del governo nuovo di zecca.
E sarebbe quindi gia' partita la nuova Riforma del Lavoro, le cui norme principali sono state studiate con lo scopo preciso di contrasto alla precedente Riforma Fornero (o "delle lacrime e sangue").
Il primo obiettivo di riforma comporta la messa in prepensionamento dell'AspI, la nuova assicurazione per l'impiego, che, partita dal 2013, verra' sostituita con una foma di sostegno, gia' rribattezzata NASPI, che in caso di perdita del lavoro
1) non andra' oltre i due anni
2) sara' ponderata in base ai conributi versati e
3) allarghera' le possibilita' di accesso rispetto all'attuale ASpI che richiede almeno un anno di contribuzione. Riguardo all'annosa questione dell'art. 18 dello Statuto dei Lavoratori, norma che prevede la c.d. tutela reale del posto di lavoro, la nuova riforma prevedrebbe una sospensione nei primi tre anni di contratto di lavoro, che dovra' comunque essere a tempo indeterminato e con garanzie, per il lavoratore, progressive assicurate dal c.d. nuovo contratto unico.
Si dovrebbe inoltre lavorare alla costruzione della rampa di lancio dello strumento, il contratto di apprendistato, che avrebbe dovuto essere il contratto principe della "Fornero" ma mai decollato, attraverso misure che da un lato diano maggior vigore all'istituto e dall'altro semplifichino l'instaurazione di nuovi rapporti di lavoro.
Campo di azione privilegiato e comunque di indubbio interesse sara' infine rappresentato dalla c.d. flessibilita' in entrata, che si snodera' attraverso la modulazione tra contratto di inserimento e contratto a termine.
Se infatti si prevedesse di limitare il ricorso ad un c.d. contratto di inserimento solo alla prima assunzione o al reinserimento nel lavoro di disoccupati da oltre un anno, si potrebbe sul versante dei contratti a termine aprire ad un'ulteriore semplificazione che consentirebbe ad esempio di ampliare fino ai 36 mesi i casi di suo ricorso senza causale.
La strada, invece, di un contratto di inserimento previsto in ipotesi meno stringenti o quale strumento piu' generalizzato, chiuderebbe la possibilita' di aperture, modifiche e semplificazioni in ambito contratti a termine.
Per la presentazione della riforma non si dovrebbe attendere oltre al 14 Marzo e comunque l'esecutivo e' gia' al lavoro : speriamo che se riforma sara' sia organica e orientata a crescita e chiarezza e non l'ennesimo intervento scombinatutto che nulla crea, soprattutto posti di lavoro, e nulla distrugge, in particolare precariato e disoccupazione.





Notizia 09/03/2014

Istituti deflativi : porte aperte al ravvedimento


Istituiti, con Risoluzione 25/E del 4 Marzo 2014, i codici tributo da utilizzare per accedere all'istituto del c.d. ravvedimento operoso per gli importi rateizzati a seguito di
a) definizione dell'accertamento
b) accertamento con adesione
c) conciliazione giudiziale e
d) mediazione.
Occorre ricordare che le norme relative a tali istituti, pur prevedendo la decadenza dal beneficio della rateazione in caso di mancato pagamento anche di una sola delle rate diverse dalla prima, consentono, attraverso tali nuovi codici tributo, che, qualora si salti una rata, si possa rimediare senza conseguenze sull'intero piano di rateazione effettuando appunto, entro la rata successiva, il ravvedimento, con il pagamento degli interessi per i giorni di ritardo e l'applicazione della sanzione ridotta.
I nuovi codici istituiti sono 8, 4 con codice da 9946 a 9949 relativi alle sanzioni rispettivamente per tributi erariali, addizionale comunale IRPEF, addizionale regionale IRPEF e IRAP, e 4 con codice da 1984 a 1987 relativi agli interessi.
Per compilare correttamente il mod.F24 occorrera', infine, indicare codice ufficio, codice atto, codice tributo e anno di riferimento cosi' come indicati negli atti emessi dall'ufficio a cui si riferiscono i piani di rateazione.





Notizia 08/03/2014

Festa della Donna


Lo staff di SDD Servizi e Soluzioni per l'Impresa fa gli auguri a tutte le donne!







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