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Debiti PA: rischio di una doppia sanzione per l'Italia



pubblicato il 26/03/2014

Oltre ad essere soprannominata "la peggior pagatrice dell'Unione Europea" ora l'Italia rischia non una ma ben due procedure d'infrazione su un'unica direttiva: quella sul ritardo dei pagamenti della Pubblica Amministrazione nei confronti delle imprese.
Tutto era partito lo scorso 3 febbraio quando il vice presidente della Commissione Europea, Antonio Tajani, aveva dato 5 settimane di tempo al Governo italiano per rispondere della violazione palese della direttiva 2011/7/UE riguardo i ritardi nei pagamenti della PA. La decisione dell'UE era arrivata in seguito alla visione dei rapporti in tema di Confartigianato, ANCE e Assobiomedica che avevano stimato il ritardo accumulato dagli enti pubblici italiani superiore a 200 giorni e addirittura con punte di 1000 giornate, in contrapposizione con la direttiva europea che prevede un massimo di 30 giorni o 60 in circostanze particolari. In caso di risposta non soddisfacente da parte del Governo italiano c'era il rischio della messa in mora e cioe' il pagamento dell'8,25 per cento di interessi di mora sulle fatture non pagate, per un totale di 3-4 miliardi di euro. L'Italia ha risposto con una lettera inviata il 10 marzo, dalla quale traspare, a detta del vicepresidente Tajani, un'ambiguita' dell'interpretazione della direttiva UE e del suo recepimento. In particolare la lettera, oltre a contestare all'UE un' assenza di prove relative al ritardo dei pagamenti, fa riferimento alla possibilita' di poter scegliere tra il pagamento nei tempi o il pagamento della mora. Ma si tratta di una scelta assolutamente non prevista dalla direttiva, essa infatti impone solo i tempi di pagamento (30-60 giorni) e l'applicazione della mora in caso in cui questi ultimi non vengano rispettati.
Ora quindi il rischio per l'Italia e' addirittura una doppia sanzione: una per il mancato rispetto dei termini e l'altra per il recepimento non corretto delle direttiva UE. Inoltre ricordiamo che il governo Renzi si e' dato come scadenza il 21 settembre per il pagamento di tutti i debiti della PA, mentre secondo Tajani settembre e' troppo tardi e parecchie imprese rischiano di fallire prima.
A questo punto non ci resta che aspettare e vedere la decisione dell'UE al riguardo.


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